In greco, τέρας (teras) significa una deviazione prodigiosa dalla norma; in medicina, la teratogenesi è il processo per cui il naturale sviluppo biologico di una forma di vita viene pervertito da un agente esterno.
“Teratocene” è un’antologia targata Zona 42 che promette molto bene.
https://degradorivista.wordpress.com/2025/07/25/manifesto-lucio-besana/
Zona 42 è una casa editrice che ho seguito fin dalla sua nascita, e ha pubblicato veramente degli ottimi libri. Ultimamente mi sembra un po’ peggiorata, o, almeno, ho trovato proposte meno interessanti (Antropocene Boom è uno dei libri più brutti che abbia mai letto in tutta la mia vita), ma speriamo in bene per questa nuova antologia (dalla orripilante copertina)!
@quoll Io ho letto i lavori di Francesco cane barca e Pupille di Musolino. Per questa antologia, visti i nomi, ho grandi speranze
@quoll devi comunque tenere conto che il gusto dei lettori e la loro capacità media di fruizione peggiora di giorno in giorno. Certe volte le case editrici devono lasciare spazio a cose più consumabili
Non sono per nulla d’accordo! Le case editrici dovrebbero dare spazio a quello che considerano il meglio, non fosse che per spirito di conservazione. Trattando i lettori come degli imbecilli siamo arrivati proprio a questo punto, dove in pratica esiste solo una casa editrice, e la maggior parte degli scrittori, per non parlare dei traduttori, non riesce a campare… e i lettori sono in costante diminuzione da anni!
Ci tengo a dire che il mio è un discorso generale, e non mi riferisco a Zona42, che, anzi, stimo!
La critica al libro a cui facevo riferimento è più o meno questa.
Le case editrici dovrebbero dare spazio a quello che considerano il meglio
Sono d’accordo, ma devono dare spazio anche a quello che non considerano il meglio, ma che vende.
La scelta tra moneta buona e moneta cattiva esiste solo in teoria e in un lasso di tempo determinabile solo ex post.
Ma c’è un frattempo in cui devi pur vivere e devi lasciare spazio a tutto quello che ti capita
Ma siamo sicuri che “quello che non considerano il meglio, ma che vende” venda davvero? Faccio un esempio: fra un romanzo ben scritto di un autore italiano e l’ennesima traduzione fatta da chatgpt o similari di un mediocre romanzo di un autore anglofono (a cui, mica come in Italia, devi pagare i diritti!), la maggior parte delle case editrici preferisce la seconda; ma siamo sicuri che gli convenga? Io ho i miei dubbi. I lettori sono molto meno scemi di quanto credono le case editrici.
@quoll ti rispondo con una frase: Fabbricante di lacrime
Non ho idea di cosa sia… forse è meglio così! 😄