Dalla boutique italiana Luisa Via Roma che chiede la protezione del tribunale, all’e-tailer canadese Ssense che presenta istanza di fallimento, emerge uno schema chiaro: il modello tradizionale dei fashion retail è in frantumi. Infatti, le stesse falle strutturali accomunano i retailer moda di tutto il mondo, sia fisici che digitali. Ma si tratta solo degli effetti di una crisi economica o è un modello di business ormai giunto alla fine?

Cosa è andato storto?

I retailer sono rimasti intrappolati in un circolo vizioso:

  1. Sovrapproduzione: Ordinano stock eccessivi per offrire assortimenti infiniti.

  2. Cultura dello sconto: Dipendono da promozioni perpetue per smaltire le scorte, erodendo il valore percepito e i margini.

Questo modello, sia online che fisico, non è più sostenibile. I consumatori sono diventati volatili e gli investimenti fatti durante la pandemia non hanno dato i ritorni attesi.

La domanda è:

Può un’industria che rifiuta di cambiare le sue fondamenta— basate su produzione di massa e brand sempre più privi di significato — sopravvivere cercando solo salvataggi finanziari, senza un vero ripensamento strutturale?

Se vuoi approfondire / If you want to know more:

🇮🇹 🔗 https://suite123.it/it/2025/09/01/fashion-retail-un-modello-in-frantumi-dalla-crescita-al-collasso/

🇬🇧 🔗 https://suite123.it/2025/09/01/fashion-retail-a-broken-model-from-growth-to-collapse/